Tra il tessile, il carbone, i muri
Di mattoni e le miniere
Le città minerarie, il cielo grigio, le fabbriche
I cortili, i ciottoli, le
Scorie e la pioggerellina
Le cicorie, la grigiori, la
Nebbia e la Jenlain
Ci sono nato, ci ho vagato, ne
Ho fatto tutti gli angoli
Dalle spiagge di Dunkerque
Fino al bistro di Tourcoing
L'inferno del nord, le sue strade
I suoi marciapiedi di ciottoli
Sulla mia mountain bike ci ho pedalato, pedalato
A girovagare, a pensare, a rimuginare, a sognare
Le suole delle mie Nike
Le ho consumate, consumate
Quando la pioggia fredda viene
A gelarti la fronte
A congelarti le lacrime e a bagnarti i pantaloni
È lo stress, l'angoscia al
Ritmo delle stagioni
65 giorni di sole e 300 giorni di depressione
A parte questo, tutto va bene da me nel nord
Era solo 16 misure per
Piantare il decoro

Sono un lillo, un vero di vero, mio bastardo
Un cht'i, un chabert, un asino, un proletario
E allora, e allora, e allora
Un vero, un vero di vero del nord
Sono un lillo, un vero di vero, mio bastardo
Un cht'i, un chabert, un asino, un proletario
E allora, e allora, e allora
Un vero, un vero di vero del nord

Una squadra di calcio sostenuta dai skinhead
Eletti con promesse da due centesimi
Una polizia nazionale che ci
Prende per cavie
Polizia municipale che si prende
Per cowboy
Controllo abusivo, espulsione degli senza documenti
Case popolari insalubri dove regna la precarietà
Lille, il feudo, il paese dei socialisti
La sinistra caviale, discriminatoria e demagogica
Nei nostri muri come l'amianto
Invisibile e pericolosa
Massoneria viziosa, paternalista
E mafiosa, si racconta integra
Autentica e popolare
E ad ogni mandato ci
La fanno all'incontrario
Non so se i lillois hanno
Merda negli occhi
Visto l'ammasso di merda che ci
Mettiamo nelle urne
Sarebbe ora di dare un calcio
In questo formicaio
Del veleno, qualche trappola
Alcune trappole per topi

Sono un lillo, un vero di vero, mio bastardo
Un cht'i, un chabert, un asino, un proletario
E allora, e allora, e allora
Un vero, un vero di vero del nord
Sono un lillo, un vero di vero, mio bastardo
Un cht'i, un chabert, un asino, un proletario
E allora, e allora, e allora
Un vero, un vero di vero del nord
Lille di notte è patetico da vedere
All'uscita dei pub si
Vomita sui marciapiedi
Tossicodipendenti si pungono con zen nelle stazioni
E si respingono i bronzati all'ingresso dei bar
Non ti farò l'apologia del mio codice postale
Il culo fiero o il campanilismo a due soldi
In questo paese mi ricordano che
Non sono a casa mia
Qui ho i miei punti di riferimento, la mia famiglia, è già qualcosa
Allora faccio con quello che ho, anche
Se mi fa incazzare
Mi piace lamentarmi o accettare la fatalità
Ho scelto di aprire la bocca
Militare raccontando
Forse sto solo facendo vento, ma
Mi fa passare il tempo
Ne metto una per i venditori ambulanti
E i piccoli pouchins
Una per HK, il mio grande ronchin
Molto, molto lontano dai paesaggi paradisiaci
Ma alla fine, quanto si sta bene a ch'barak

Sono un lillo, un vero di vero, mio bastardo
Un cht'i, un chabert, un asino, un proletario
E allora, e allora, e allora
Un vero, un vero di vero del nord
Sono un lillo, un vero di vero, mio bastardo
Un cht'i, un chabert, un asino, un proletario
E allora, e allora, e allora
Un vero, un vero di vero del nord
Sono un lillo, un vero di vero, mio bastardo
Un cht'i, un chabert, un asino, un proletario
E allora, e allora, e allora
Un vero, un vero di vero del nord
Sono un lillo, un vero di vero, mio bastardo
Un cht'i, un chabert, un asino, un proletario
E allora, e allora, e allora
Un vero, un vero di vero del nord

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