Translation of Taxiphone from French to Italian
La mia vita sono treni di periferia
Villette grigie, muri graffitati, cieli piovosi
Così saudade, mi chiamano Lisbona
Quello che guadagno, lo spendo nei telefoni pubblici, sì
La mia vita sono treni di periferia
Villette grigie, muri graffitati, cieli piovosi
Così saudade, mi chiamano Lisbona
Quello che guadagno, lo spendo nei telefoni pubblici
Sfornavo rime piene di "vaffanculo" nei miei primi tentativi
Ero vestito con baggy Carhartt, scarpe senza lacci
Venivo dall'Africa, mi dicevano "sai, sei sottosviluppato"
Quindi ribellato, ho dovuto lavorare per chiudere le bocche
Ero lo zimbello di tutta la scuola, sradicato
Chi di africano nel cortile della ricreazione, minore isolato
Si facevano i duri, si parlava di estorsioni e coltelli a serramanico
Venivo da dove volavano gli obici e rotolavano i blindati
Okay, okay, la Francia è pace, sicurezza
Ma è anche il morso del freddo e la solitudine
L'eldorado non era così bello, no, papà ci mentiva
Se resto qui, non è per fare rap ma per saccheggiare gli studi
Gli anni passano e le foglie cadono ogni autunno
E io mi stupisco di essere ancora qui, vocali e consonanti
La mia vita si scrive su pezzi di carta, canticchio e fischietto
Un blues che non mi lascia più dai banchi di scuola, eh sì
La mia vita sono treni di periferia
Villette grigie, muri graffitati, cieli piovosi
Così saudade, mi chiamano Lisbona
Quello che guadagno, lo spendo nei telefoni pubblici, sì
La mia vita sono treni di periferia
Villette grigie, muri graffitati, cieli piovosi
Così saudade, mi chiamano Lisbona
Quello che guadagno, lo spendo nei telefoni pubblici
E poi metto radici nell'asfalto, devo cercare il denaro
Comprare maglioni, sì il freddo ci uccide, non mi abituo mai
E tutte le notti faccio incubi dei miei antecedenti
Urino a letto, sogno che Edward Norton mi rompa i denti
Scrivo per la mia sorellina, sempre amara, la mia vita è insipida
Tutto mi disgusta e senza la penna, mamma, te lo giuro, mi suicido
A scuola mi distraggo, all'epoca, voglio andarmene da qui
Vuoi diventare il mio amico, impossibile, stasera ho nuoto
Perdo la ragione, a casa, pieno di cadaveri nell'armadio
I nostri passati di genocidio, di esilio, tutto è solo blackout
Cerco il rumore della strada, il silenzio dei libri
Abito una capanna sulla luna quando il mondo si disintegra
Ho visto le fine del mondo, i massacri, i linciaggi con la benzina
E osservo i giovani della mia età, invidio la loro innocenza
Non sanno che tutto è possibile, che tutto può crollare
Da un giorno all'altro, come in un romanzo di Chinua Achebe, sì
La mia vita sono treni di periferia
Villette grigie, muri graffitati, cieli piovosi
Così saudade, mi chiamano Lisbona
Quello che guadagno, lo spendo nei telefoni pubblici, sì
La mia vita sono treni di periferia
Villette grigie, muri graffitati, cieli piovosi
Così saudade, mi chiamano Lisbona
Quello che guadagno, lo spendo nei telefoni pubblici
Chiamo mio padre in patria, sogno di tornare
Ma il cherosene è caro, comunque è finita
A nord, l'esercito combatte contro i ribelli, è un casino
Ragazzo senza punti di riferimento, non a suo agio nelle sue Corteiz
Tra parentesi, vivere l'esilio è come essere in quarantena
Devo andare avanti, mi ripete mia madre, mentalità da guerriera
Sono incatenato al mio passato, avanzo all'indietro
Strappato dalle mie radici come bruciato dall'acido
Non c'è psicologo, solo la musica sarà la mia catarsi
Ora scrivo come respiro, ma respiro con difficoltà
Tutto mi ispira, aspiro la vita, imparo a incassare
Parigi, un campo di canna in estate, rimango seduto sul divano
Ripenso a quegli anni passati, i miei primi testi rappati
Quando sfornavo rime piene di "vaffanculo" nei miei primi tentativi
Ero vestito con baggy Carhartt, scarpe senza lacci
Venivo dall'Africa, mi dicevano "sai, sei sottosviluppato"
Quindi ribellato, ho iniziato a fare rap per chiudere le bocche