Abdul, 30 anni, qui si fa chiamare Ernesto
Da poco s'è impiegato all'ufficio del catasto
A Viterbo sai ed è pure assai contento
E che non sia italiano lo capisci dall'accento
Da 10 anni campa dalle parti di Vetralla
Lui che s'è salvato facendo il morto a galla
Sopra il mare nostrum da cui l'han ripescato
Due marinai colati a picco il giorno dopo
È basso, goffo, con il fiato assassino
The first work was the imbianchino
Solo che ogni volta che portava il conto
Il palazzo crollava, licenziato in tronco
Così d'impegno sai s'è messo a fare il palo
Per due brutti ceffi conosciuti all'idroscalo
Ma pure stavolta non ha funzionato
Alla fine d'ogni colpo ahi veniva beccato
Lui viene dal Brunei e da noi s'è sistemato
Forse non lo sai ma del mondo è il più iellato
30 anni di disgrazie e per questo l'han cacciato
La ballata di Abdul è in play
L'insultato del Brunei
La fama lo precede, nel paese è rinomato
I vecchietti al bar sai si grattano lo scroto
Quando li di fronte passa mano nella mano
Con Lulù, la dolce figlia del cassamortaro
Il prete del paese lo vorrebbe esorcizzare
Le suore invece forse solo carezzare
E quanto s'è aperto il suo canale TIKTOK
All'unico follower è esploso l'I-Phone
I gatti del chiostro lo graffiano
I cani di Peppe lo mordono
I corvi sul pero lo caccano
I pesci del fiume s'affogano
I servizi segreti lo cercano
Gli Dei dell'Olimpo lo temono
I vicini di casa lo scansano
Le nonne del borgo lo insultano
Lui viene dal Brunei che è sfigato è risaputo
Vedrai ti vanterai tu d'averlo conosciuto
30 anni di disgrazie per cui viene assai blastato
La ballata di Abdul è in play
L'insultato del Brunei
La ballata di Abdul è in play
L'insultato del Brunei
The Abdul Ernesto's fate
Is to run far away