Caro Antonio,
perchè mi hai lasciato solo?
Mo che quel bambino
non lo vuole più
diventare un uomo.
A malapena hai salutato,
mi hai lasciato come un fesso,
vorrei mi avessi parlato,
e forse tu lo stesso.
E invece no,
solo un saluto
da un estraneo, da un passante:
freddo, come un “ciao”
al tabaccaio
o al casellante.
Come non fossi niente,
e non sapessi che da bambini
basta un giorno
da amici, per diventarlo
per sempre.
Caro Antonio
ora che si sta facendo
buio sulla Terra,
a chi confesso
quanto questo mi spaventa?
Ora che siamo adulti
e dobbiamo fare i seri:
questa città non è
Monopoli,
e 'sti soldi
sono veri.
Ora che ci è concesso
essere tristi,
potevamo farlo insieme
bevendo del buon whisky.
È questa chiesa
ora è più fredda,
questa messa è più noiosa,
e questa testa adesso
canta una canzone che fa...

Ed io pensavo fosse
tutta colpa di come sono fatto
io,
e non capivo tutto
quello che hanno fatto
loro,
e mi dicevo: “no,
non sarò mai come
voi”,
su quel binario,
su quel treno,
in quel vagone c'eravamo
noi.
Ed io pensavo fosse
per come sono fatto
io,
se è tutto andato ora
è solamente grazie a
me.
E mi dicevi: “no,
nella mia vita non ti voglio,
amico”,
ma su quel treno
e quel sedile, c'eravamo
noi.

E non ti biasimo per questo,
Antonio mio,
forse tu aspettavi un cenno,
quello che aspettavo io.
Io, che manco
credo in Dio,
che non parlo con i preti,
sono queste rime
le Ave Maria che devo dire.
Io ti dimentico
perchè tu mi hai dimenticato,
e non mi salva da ciò che sono
neanche ciò che sono stato.
Io mi ricordo di quel viaggio
su quel treno di ritorno
era un abbraccio, caldo,
ma senza braccia intorno.
Era l'epilogo di un giorno
che volevo non finisse,
perfetto come un tondo,
imperfetto come un ellisse.
Luther Blisset.
Manco una settimana
ed hai scordato questo volto,
ed anche quello che
ti disse.
E adesso ti domandi
perchè sono così forte,
beh, è facile!
Perchè mi hai colpito
quando ero più fragile.
E mo
che mi fa schifo
essere grande,
io tornerò bambino
e canterò una filastrocca che fa...

Ed io pensavo fosse
tutta colpa di come sono fatto
io,
e non capivo tutto
quello che hanno fatto
loro,
e mi dicevo: “no,
non sarò mai come
voi”,
su quel binario,
su quel treno,
in quel vagone c'eravamo
noi.
Ed io pensavo fosse
per come sono fatto
io,
se è tutto andato ora
è solamente grazie a
me.
E mi dicevi: “no,
nella mia vita non ti voglio,
amico”,
ma su quel treno
e quel sedile, c'eravamo
noi.

Ed io pensavo fosse
tutta colpa di come sono fatto
io,
e non capivo tutto
quello che hanno fatto
loro,
e mi dicevo: “no,
non sarò mai come
voi”,
su quel binario,
su quel treno,
in quel vagone c'eravamo
noi.
Ed io pensavo fosse
per come sono fatto
io,
se è tutto andato ora
è solamente grazie a
me.
E mi dicevi: “no,
nella mia vita non ti voglio,
amico”,
ma su quel treno
e quel sedile, c'eravamo
noi.