Vorrei tu fossi bella anche d'inverno
ma bella davvero
vorrei tu fossi ingenua e libera
ma libera davvero.
Vorrei sapessi andare per le strade
parlare con la gente
assecondare le tue vanità
e farlo teneramente.

E dedicarti i versi più dolci
farti rivivere in ogni città
e su Ponte Carlo vuoto
parlare di Neruda
o di quel che ci va.

Ti vedo fiorire in primavera
cambiare i tuoi colori
vedo il vento accarezzarti
librare i tuoi capelli,
vorrei farti giocare coi bambini
seguire i tuoi pensieri,
lasciare che i problemi vadano,
vadano da soli.

E su dai Bunker del Carmel
suonare la chitarra e dedicarti canzoni
finché il tramonto se ne va
a sbiadire in stelle sul mare.

Vorrei incubare il calore dell'estate
e rendertelo piano,
donarti i sentieri di montagna
e percorrerli per mano.
Ci sarà un mare trasparente
e disegni di corallo
correnti di acqua tiepida
e riflessi di cristallo.

E vederti ridere
tra le calli di Venezia
sentire il tuo profumo che va.
E da Rialto lanciare un desiderio
che sfidi l'eternità.

Vorrei che l'autunno ti cullasse
donasse un buon riposo
e farti ribollire come il vino
amico capriccioso
E i tuoi progetti, e l'università
quando comincerai?
Se partirai per nuovi viaggi
e se ritornerai.
E dal golfo di Vernazza
lasciare che il colle si sprema sul mare
e ascoltare dai bramiti dei cervi
quanto ancora si possa imparare.