Repressione est une chanson en Italien
Descrizione e posizione. Spostamenti, abitudini, legami d'ordine.
Così comincia, o meglio, ripete.
E la scelta rappresenta un falso problema.
L'ordine implicito di ciò che appare informazione unica.
L'estradizione compiuta di un ideale.
Calunnia. Denigrazione. Mass media.
Istituzione. Apparato. Tribunale.
Isolamento. Imputato. Sentenza.
Condanna. Carcerizzazione del sociale. Repressione di Stato.
Ed è una lotta che pone come presupposto il vissuto quotidiano.
La non complicità. L'individuo. Il non appartenervi.
Abbiamo accusato il colpo - ancora immobili - non preparati.
Ma fortunatamente qualcosa…pare sia andato storto.
…novità? Ma…qua tutto ammorba, carica il respiro …e dunque niente.
…ah! beh! quasi dimenticavo, vecchio. Ridere, fanno ridere! Puntuali. Anche stavolta. L' hanno presa un po' alla larga però. E' da settembre che contrattano, favoleggiano, alzano il tiro…è da settembre, o anche prima, che provano ad avvicinarsi…corteggiano o minacciano (dipende dai punti di vista)…e non hanno ancora compreso che ogni barriera, ogni muro, ogni passo all'indietro fatto in questi anni è dipeso - e dipende - unicamente da loro.
Ci siamo incontrati al Picchio Rosso. Avresti dovuto esserci. La non delegazione incontra la non delegazione. Il niente. E al solito…leggi, numeri, carte, assessori, firme, programmi. E al solito… responsabilità oggettive, logiche di partito, "l'appoggio concreto per una volontà di mantenimento ideologico, non soltanto strutturale".
Il linguaggio della loro politica…di ogni incapacità di scelta…di ogni inibizione frustrante… di ogni vincolo socioeconomico consacrato per modelli…
…il loro compromesso.
Sai che ti dico? che comincia a far fresco, vecchio…e che credo sia ormai tempo di calende.