Passo la palla al prossimo giro
Prendo la penna e dopo mi esprimo
A piedi scalzi illudo il cammino
Sentiti il primo tu che sei un mito
Che hai una medaglia per parlare male
Una d’argento quella di tuo padre
Tieniti srtetto l’ascensore d’oro
Se mi inviti dentro prenderò le scale

Sopra una tela bianca
Colorerò il mio mondo
Se sali sulla stessa barca
Devi contare che c’è il mare mosso
Dò segni di vita tu segni il mio conto
Ma resta l’invidia se seguo il mio sogno

Guardo poi il mare
Cerco una spiaggia
Per poter pensare
Cerco la rotta e nuovi tramonti
Lascio emozioni sopra questi fogli che

Cosa non va quando parli all’anima
Che se ne va
Faccio confusione nei miei angoli del cuore

Giro e rigiro la notte senza una meta senza via d’uscita
Che mi porta dentro questo strano mondo
Se mi alzo in fretta cado in un secondo
Tu mi guardi fuori io ti guardo dentro
Che di questo muro vedo più il cemento
Di quel vaffanculo che ti porti dentro
Di quell’ascensore che per sbaglio ho spento ma so che fa male

Più delle medaglie che poi hai vinto e non sapevi raccontare
Quando dicevi di star zitto ma sapevi d’affogare
Ti dico poi un ultima cosa sai che hai già vinto e certo che hai già vinto
E certo che

Guardo poi il mare
Cerco una spiaggia
Per poter pensare
Cerco la rotta e nuovi tramonti
Lascio emozioni sopra questi fogli che

Cosa non va quando parlo all’anima
Che se ne va
Se mi cerco sono qua
Davanti a me
Quando parli all’anima
Che se ne va faccio confusione
Nei miei angoli del cuore