Fra bianchi gigli e fra vermiglie rose
delle guancie amorose,
quasi tra fiori e fronde
lieto vola e s’asconde,
colmo di gioia il core,
fatto augellino ov’ha il suo nido Amore.
Indi ardito s’inalza ver le stelle
delle due luci belle,
ivi se stesso accende
morte e vita riprende
Tutto, tutto felice
salamandra d’Amor anzi fenice.
Mirando le celesti ruote
di fiammeggianti giri
con suoi muti sospiri
con non più intese note
novi sensi d’Amore
forma alle gioie, a’ suoi diletti il core.
Ma mentre spiega le bramose piume,
troppo in alto e vicine
alle sfere divine
del amoroso lume
quasi Icaro d’Amore
cade trafitto e fulminato il core.
Venturosa caduta e volo ardito
poiché nel mar di latte
se ben arso e ferito
trovi fra nev’intatte
cadendo e ’n bianco petto
fortunata salute, almo ricetto.
O, s’Amor ti concede albergo eterno
nell’ardente sereno
de gl’occhi, o nell’interno
dell’aggiaciato seno
Fra ’l giaccio e fra l’ardore
augello o pesce sei beato o core.
Semplicetta canzon troppo t’estendi:
Tanto bramar non lice;
“Godi il presente e taci”, Amor lo dice.