Le lagrime d’Erminia in stile recitativo, Op. 6: No. 2. Senza Tancredi viva io sono est une chanson en Italien
Senza Tancredi viva
io sono, anzi in me morta hor con
Tancredi
vivo che di me priva
a me stessa mi tolsi a lui mi diedi.
Ahi! che vaneggio stolta –
son data al pianto ed a Tancredi tolta.
L’arme abbattute, il sangue
de’ popoli infelici, la caduta
de la patria, l’esangue
mio genitor, la libertà perduta,
piansi, piansi hor piango romita
sprezzata amante se sprezzata vita.
Se l’imperio perdei,
la libertà, la patria e ’l padre amato,
io trovai te che sei
ne le miserie mie sol fortunato,
te che mi fosti vero
genitor, libertà, patria ed impero.
Doppia vittoria havesti
de l’armi del mio regno e del mio core,
libera mi facesti
e mi legasti in servitù d’amore,
e nella mia ruina
serva t’amai se t’odiai regina.
L’oro già mi donasti,
tue spoglie e ’l don fu pretioso e raro,
ma l’amor mi negasti
generoso nemico amante avaro.
se t’apporto salut’e aspetto offesa,
oimè, chi mi consola,
notturna errante innamorata e sola.
Fuggo, e pietosi trovo
nelle selve i pastor che m’hanno accolta,
come crudel io provo
te che l’alma e la speme al fin m’hai tolta,
già nobile regina
senza patria de’ boschi hor cittadina.
Hor ruvida gonella,
care mie pompe ’l manto mio reale,
misera pastorella
a cui la verga à scettro suo fatale,
e i popoli suggetti
son pecorelle e semplici agnelletti.
Voi, schiere mie, pascete, pascete
l’erbe ed io pasco il cor de’ miei tormenti,
l’acque pure bevete,
bev’io l’humor de gli occhi miei dolenti,
godete il vostro ardore
ed io nel’odio altrui pasco il mio amore.
Questa selva infelice,
secretaria fedel d’immensa doglia,
di morte spettatrice
tra l’ombre sue me gelid’ombra accoglia,
m’habbia Tancredi innante
squalida imago d’odiata amante.