La vita di un nomade, un lessico nobile
I vestiti larghi, fin sotto il tallone
Odore di tabacco e gli occhi di un morto
La musica crea come fosse in un sogno lucido
Dubito, che non mi sentirò l'ultimo, giuro
Come un geode grezzo, unico, puro
Come i pensieri che io giudico
Fumo per scappare anche da me stesso
Lurido mostro che vuole il mio aiuto, ne dubito
Vuole il fondo del mio oceano, mio complice
Tratto inchiostro come ferro, un incudine
Angoscia che sembra un martello distrugge
Qualunque posto mi dia luce
Riduce tutto ad un abbaglio, una voce
Tu baci ogni mia cicatrice e io cedo
Cade il mio castello, io errante
Mattone muschiato, bue, l'occhio
Mi aggiro Cagliostro
La notte mi inghiotte, ne esco dal singhiozzo
Mi impongo, con l'arte mi colmo
Dipinto dal tratto nodoso
Sdraiato nudo su uno scoglio
Provando a trovare uno scorcio
Una strada che possa riportarmi a casa
Una piovra mi avvolga, che mi tolga l'aria

E cercami
Sono uno straniero
In mezzo al tuo deserto
Allora tu annegami
Io sono un veliero
Tu mi rubi il vento
Che aspetti finiscimi
Vivo nel cemento
Ingoio terreno
Io scrivo tu leggimi
Ti prego ascoltami
E cercami
Sono uno straniero
In mezzo al tuo deserto
Allora tu annegami
Io sono un veliero
Tu mi rubi il vento
Che aspetti finiscimi
Vivo nel cemento
Ingoio terreno
Io scrivo tu leggimi
Ti prego ascoltami

Spesso mi sento lurido
Marcisco nel sentirmi l'ultimo
Angoscia che mangia la stanza, l'intonaco
L'eco nel mio cranio umido
L'ego nell'arte mi giudica
L'arte che poi è così sudicia
L'arte per me è così unica
Prende l'angoscia e la venera
Dormo in un manto di edera
Cederà prima la società, che la poetica
Gli ossi di seppia gli scarti, poesia degli oggetti
Non è un mio concetto, ma verità
Il luppolo mi ridà dignità
Questa pioggia è così limpida
Strada che ora è così gelida
Mi rende vivo, guarda il mio respiro che evapora
Come i fumi di una fabbrica
L'ansia che non si divincola
Il sole mi tende una trappola

E cercami
Sono uno straniero
In mezzo al tuo deserto
Allora tu annegami
Io sono un veliero
Tu mi rubi il vento
Che aspetti finiscimi
Vivo nel cemento
Ingoio terreno
Io scrivo tu leggimi
Ti prego ascoltami
E cercami
Sono uno straniero
In mezzo al tuo deserto
Allora tu annegami
Io sono un veliero
Tu mi rubi il vento
Che aspetti finiscimi
Vivo nel cemento
Ingoio terreno
Io scrivo tu leggimi
Ti prego ascoltami

Devo finire di scrivere o il cielo si scarica
Sono chiuso in una scatola
Come il freddo mi consuma
Pallido come la luna
Cerco una notte che mi ami, non ne trovo una
Pezzo di merda
Guarda il mio sguardo si assenta
Io ho fissato la morte stessa
Mentre la cinta era stretta
Il sangue che riempie la sclera
L'aria non arriva in testa
Mi guardo nella finestra
Vedo il sole che mi cerca
Io svengo, la luce mi sveglia
Ho freddo, sono sdraiato per terra
Il viso su quella piastrella
Col pianto di una sirena
Strilla che mi ami e poi resta
Anche se non è la stessa cosa